A cura della Prof.ssa Annalisa Noce, Professore Associato di Nefrologia presso l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata e della Dott.ssa Giulia Marrone, Dietista, Biologa Nutrizionista e Assegnista di Ricerca presso l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata.
È noto sin dagli anni ’60 che la dietoterapia, nei pazienti affetti da malattia renale cronica riveste un ruolo cruciale. Infatti, essa agisce sinergicamente con la terapia farmacologica contrastando efficacemente le comorbidità e promuovendo il rallentamento della sua progressione. Le terapie dietetico nutrizionali più diffuse per contrastare la malattia renale, a partire dal grado moderato, ovvero dallo stadio 3b, sono rappresentate dalla dieta ipoproteica “standard” ossia l’approccio nutrizionale basato sull’apporto proteico giornaliero di 0,6 grammi di proteine per Kg di PC, caratterizzato da un elevato apporto energetico e il più “nuovo” approccio rappresentato dalla PLADO ossia una dieta a contenuto proteico controllato di 0,7 g di proteine per Kg di PC, sempre formulato secondo un apporto normo-lievemente ipercalorico ma caratterizzato dalla prevalenza di proteine di origine vegetale (ossia superiore al 50%) dell’apporto proteico. Tale approccio non mira ad escludere gli alimenti di origine animale, piuttosto ne riduce la frequenza settimanale. Entrambi gli approcci nutrizionali sono caratterizzati dalla necessità di utilizzo dei prodotti aproteici che ci permettono di mantenere l’apporto proteico controllato a 0,6 o 0,7 g di proteine per kg di PC, così come da linee guida.
Tra i punti di forza della dieta PLADO vi è l’elevato contenuto di fibre (superiore a 25 g al giorno) e la predominante assunzione di proteine di origine vegetale. Tutto ciò è di ausilio nel contrastare la disbiosi intestinale, tipica della malattia renale cronica, ossia l’alterazione della flora batterica che colonizza il nostro intestino e che è deputata sia alla produzione di sostanze benefiche, come gli acidi grassi a catena corta, che all’eliminazione si sostanze tossiche.
Nelle terapie dietetico-nutrizionali a contenuto proteico controllato allo scopo di evitare l’insorgenza di malnutrizione è di fondamentale importanza garantire un apporto normo-lievemente ipercalorico. Inoltre, è di fondamentale rilevanza la correzione dell’acidosi metabolica indotta dalla condizione stessa di malattia renale cronica. A tal proposito, ci vengono in ausilio gli alimenti di origine vegetale che contribuiscono alla riduzione del carico acido e conseguentemente contrastano l’acidosi metabolica. Tale complicanza della malattia renale cronica, se non tempestivamente corretta, induce l’insorgenza di sarcopenia tramite l’attivazione di specifici sistemi enzimatici che sono responsabili della perdita del muscolo. Inoltre, anche altri organi ed apparati possono essere negativamente influenzati dalla presenza di acidosi metabolica. Tra i possibili approcci terapeutici per correggere l’acidosi metabolica vi è l’assunzione di bicarbonato di sodio per bocca in associazione con diete a contenuto proteico controllato caratterizzate da una predominante assunzione di proteine di origine vegetale.
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